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La PRIMA GUARDIA

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lunedì 2 febbraio 2009

Intervista a Giacomo Galanda


Come promesso, pian piano riporto tutte le interviste che avevo sull'altro blog, perchè alcune sono state emozionanti e indimenticabili. Quindi non posso non fare a meno di rimettere quella con uno dei nostri giocatori più amati, Giacomo Galanda.
L'intervista è dello scorso anno, ma è ancora uno spasso rileggerla.... forse perchè mi son trovato ad avere uno scambio di mail con una persona molto semplice e umile.
Leggete,divertitevi e...commentateeeee :D

1. Ciao Giacomo, spero non ti offendi se ti do del tu: come vedi a Verona sei ancora ben ricordato. Che ricordi hai delle splendide stagioni trascorse con la maglia gialloblu?
Ciao Mattia, usiamo il tu che ci viene più facile.
Grazie per i complimenti, mi fa molto piacere essere stimato nel Veronese, città e terra che amo moltissimo. Spesso torno in incognito a trovare i molti amici che vivono da quelle parti.
Veniamo a noi, ti rispondo direttamente sotto alle domande da te poste.
Tornare a calcare il parquet di Verona per me rappresenta sempre una grande emozione. Dal punto di vista cestistico sono nato e cresciuto in questa città e ho dei ricordi formidabili soprattutto dei compagni di squadra. Purtroppo oggi la pallacanestro è cambiata molto ed è quasi impossibile ritrovare ambienti magici come quello che abbiamo vissuto in quegl’anni.
2. Ti sarai accorto che durante il trofeo "Città di Verona", facevamo tutti il tifo per te: che effetto ti fa essere ancora nel cuore dei tifosi veronesi?
È una bellissima emozione proprio perché mi riporta ai tempi in cui il pubblico veronese era il sesto uomo in campo. Il PalaOlimpia era una roccaforte impossibile da espugnare anche per le grandi del campionato.
3. Torniamo indietro nel tempo: Milano, 15 settembre 1996, Verona vince la Supercoppa Italiana, con 21 punti tuoi e premio come miglior giocatore,e tutti i media impazziti per te: a distanza di tutti questi anni, che ricordi hai di quella sfida?
Il ricordo di una grande prova di carattere, non solo mia ma di tutta la squadra. Giocavamo in casa di Milano ed eravamo sotto giocando male per tutto il primo tempo. Abbiamo reagito e portato a casa il trofeo. Aveva ed ha ancora un sapore particolare perché rappresenta la prima manifestazione che ho vinto!
4.Parliamo un pò della tua carriera: tra le tue tantissime soddisfazioni, qual'è stata per te stesso la più emozionante? E la delusione che vorresti cancellare?
Oltre al mitico scudetto della stella nel ’99 con Varese, direi che la medaglia di bronzo vinta a Stoccolma con la Nazionale è forse quella che mi è rimasta più nel cuore. È quella meno importante se si guarda la preziosità del metallo, ma il cuore del gruppo che l’ha conquistata era enorme! Invece in questo momento cancellerei di sicuro la stagione di Varese di quest’anno. È tristissimo vivere un campionato in questa maniera. La squadra, per mille motivi è stata cambiata troppe volte e non ha mai trovato la sua identità inanellando sconfitta dopo sconfitta. Si può perdere una partita o fallire un campionato ma non con questo atteggiamento. Ricordo di aver sbagliato tiri importanti e giocato male in certe occasioni, ma ogni volta tornavo in palestra con la voglia di migliorarmi. Quella è l’unica via.
5.Hai giocato con e contro grandissimi giocatori:quali sono il compagno e l'avversario che più hai ammirato?
Ho giocato anche contro Tim Duncan e 2 Dream Team ma in assoluto il giocatore che secondo me non ha eguali è il tedesco Dirk Nowitzki.
6. Arriviamo ora a Verona: la fame di basket c'è ancora,come dimostrano i 2000 spettatori di media in Serie B-2. Fadini e Vicenzi sono ancora ai loro posti, e gli sponsor cominciano a tornare:tra quanto pensi che Verona ritorni nel basket che conta?
Io credo che Verona meriti uno spazio nella massima serie, questo di sicuro. Però allo stesso tempo bisogna saper fare bene le mosse a livello dirigenziale. Non è così facile come può sembrare e spesso, come si dice, è meglio non fare il passo più lungo della gamba…
7. Un'ultima domanda in allegria: se ti proponessero di tornare a Verona, ci faresti un pensierino? :D
Certamente, ma di solito non guardo solo la città in cui vado a giocare. C’è l’allenatore, i compagni e non da ultimo il contratto, anche se per Verona su quest’ultimo si potrebbe chiudere un occhio!

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